PASSIONE JEANS

Passione Jeans

È un po’ quel pezzo da 90 che si custodisce nell’armadio con cura e con il quale si va sempre sul sicuro. È probabilmente il capo d’abbigliamento più indossato al mondo, di mille forme, tonalità e sfaccettature, ma qual è effettivamente la sua storia?

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Il jeans nasce a Genova nel XVI secolo come tessuto per le vele delle navi e i teloni da copertura, in quanto aveva l’aspetto di una grossa tela blu molto resistente e facilmente lavabile. Prendeva il nome di “Blue de Genes”, ovvero Blu di Genova, e da questo termine molto probabilmente nasce poi lo pseudonimo “Blue Jeans”.

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Poi il suo utilizzo mutò quando, 3 secoli dopo, il tessuto arrivó in America grazie alle grandi migrazioni e iniziò ad essere utilizzato per le tute da lavoro dei minatori.

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Leggende narrano che qui negli Stati Uniti una donna chiese al sarto Jacob Davis di realizzare  un paio di pantaloni con questo resistente nuovo tessuto appena arrivato dall’Europa, con lo scopo che durassero nel tempo addosso al marito che era un laborioso falegname. Così la notizia di questi nuovi pantaloni iniziò a girare e Davis si trovò cumuli e cumuli di richieste. Il sarto allora si mise in accordo con Levi Strauss, un noto commerciante di San Francisco, e iniziarono a collaborare creando, con l’andare avanti degli anni, una vera e propria leggenda.

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Dalla seconda metà dell’Ottocento fino alla seconda guerra mondiale il jeans rimase esclusivamente un tessuto e materiale da lavoro, se non per i CowBoy che lo iniziarono ad utilizzare anche per le giacche e si deve proprio a questa iniziativa la nascita di questo capo, il cui fascino non è mai sfumato nel tempo.

Piano piano il Blue Jeans iniziò a spopolare, dai ragazzi universitari che ne andavano matti fino a sbarcare nel mondo della moda, per poi non uscirne più e diventare un must intramontabile.

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Ma il jeans non si fermó ad essere solo un tessuto, ma divenne una vera e propria identità . È stato simbolo di uscire fuori dagli schemi quando li indossó Elvis Presley, simbolo di un bisogno di cambiamento quando Bon Dylan li sfoggiò, ma soprattutto simbolo di emancipazione e uguaglianza sociale quando donne del calibro di Cindy Crawford, Kate Moss e Naomi Campbell iniziarono a sfilare con il loro paio di Blue Jeans a vita bassa, un sorriso ammiccante ed un’espressione spudorata, simbolo della rivoluzione incendiaria che andavano cercando.